Banca d'Italia condannata al risarcimento del signoraggio!!!
Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia
Se volessimo farci 2 calcoli...
87 euro a persona per 57.888.245 cittadini equivalgono a 5 miliardi, 36 milioni, 277315 mila euro.
Nulla a confronto del mastodontico debito pubblico (1.439.755.000.000, 1439 di miliardi di euro), solo lo 0,35% del debito pubblico.
LECCE, GIUDICE DI PACE: LA BANCA D'ITALIA DEVE RESTITUIRE 87 EURO AD OGNI CITTADINO (AGE) LECCE - La Banca d'Italia è stata condannata a rimborsare a ciascun italiano, anche ai cittadini minorenni, 87 euro. Si tratta dei soldi che il fisco ha prelevato negli anni per via del cosiddetto diritto di signoraggio, complessivamente quantificati in 5 miliardi di euro. L' ha stabilito una sentenza del giudice di pace di Lecce, Cosimo Rochire e destinata a rimanere storica. Il signoraggio è la differenza fra il valore legale di una moneta e i suoi costi di produzione. E' il guadagno dello Stato che emette valuta. Un diritto ritenuto sacrosanto fino a quando la Banca d'Italia è stato un ente di diritto pubblico. Ma dal 1990 la proprietà del 5% dell'istituto è passata all'Inps, il restante 95% a banche private e a compagnie di assicurazione, a loro volta proprietarie di altre banche. Il diritto di signoraggio sarebbe di conseguenza decaduto. La Banca d'Italia non essendo più pubblica ma privata non può continuare ad incassare dallo Stato soldi dei contribuenti. La vertenza era stata sollevata dalla vice presidente nazionale dell'Adusbef, Antonio Tanza che nel proprio sito www.studiotanza.it ha messo a disposizione degli utenti il modulo per richiedere la restituzione del maltolto, senza spese aggiuntive.
(AGE) LTR
Lettere al direttore di Repubblica
Lettera a Vittorio Zucconi pubblicata lunedi 12 settembre sulla rubrica "Lettere al direttore" sul sito on line del giornale La Repubblica
La banca e la bancarella
Caro Direttore,
I soldi comandano il mondo. Ritenersi proprietari di essi facendo leva su un vuoto legislativo (da nessuna parte è sancita la proprietà del denaro al momento dell'emissione) è un privilegio insuperabile, ci pensi bene. Volendo potrebbe approfondire anche la differenza tra "biglietti di Stato" e "biglietti di banca": gli uni non creano debito, gli altri assoluamente si. Perché i primi non esistono più da tempo? La invito a cercare "signoraggio", "Giacinto Auriti" o "valore indotto" in un motore di ricerca su internet per informarsi meglio sulla questione. Grazie per la lettura, sarei felice di leggere una Sua risposta.
Cari saluti e buona domenica.
- risposta - Questa che i soldi comandassero il mondo mi giunge nuova. In attesa di risolvere il problema di chi deve stampare la cartamoneta, io modestamente mi accontenterei di vedere un governatore della Banca d'Italia che non facesse gli affarucci suoi con li amichetti della parrocchietta.
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Lettera di DiMondi a Vittorio Zucconi pubblicata sabato 10 settembre sulla rubrica "Lettere al direttore" sul sito on line del giornale La Repubblica
BATTERE MONETA
Caro Direttore,
in questi giorni di grande confusione, sfiducia e sospetti sul ruolo della Banca d'Italia (una s. p. a. una banca privata di banchieri privati + assicurazioni e Inps) nella politica economica e finanziaria del nostro paese, appare sempre più evidente che la Banca d'Italia e le altre banche (sono loro che stampano i soldi di carta), si comportano come tutte le Corporation, non sono orientate all'Etica ma al solo Profitto. Se invece fosse lo Stato a stampare la propria moneta, come conia le proprie monetine, si estinguerebbe di colpo il mostruoso Debito Pubblico che grava su tutti i cittadini e che pone una grossa ipoteca sul Nostro futuro. Mi rendo perfettamente conto che a questa osservazione si potrà obiettare che è pura ingenuità, ma alla citazione di Maurice Allais, nobel per l'economia 1988 che affermava "l'attuale creazione di denaro operata ex nihilo (= dal nulla) dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto" cosa si può obiettare? Grazie per l'ospitalità e per una sua opinione, molto gradita. Saluti a tutti DiMondi
- risposta - Il problema non è "chi stampa i soldi", ma "chi controlla chi stampa i soldi". Lei se lo immagina questo governo che avesse anche l'assoluta autorità di battere moneta come batte le leggi? Weimar le ricorda niente?