sabato, settembre 10, 2005

Il gran consiglio

da http://www.ilriformista.it/rubriche/documenti/testo.aspx?id_gpl=46

Per avere un’idea della governance di Bankitalia, bisogna guardare al Consiglio superiore cui spetta la nomina del governatore. I 13 consiglieri sono personalità di tutto rispetto alcune delle quali note e altre sconosciute ai più, ma non per questo meno importanti. Tra le prime industriali come Giordano Zucchi la cui omonima azienda tessile ha appena annunciato che taglierà 750 dei 1700 addetti perché non ce la fa a reggere la concorrenza. O il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, principale consulente giuridico di Antonio Fazio, esperto di diritto canonico nonché consigliere dello Stato Vaticano. Con lui e con l’amico Paolo Emilio Ferreri, ottantenne avvocato torinese e consigliere anziano, il governatore si è sentito al telefono per sentirsi dire che non c’è alcuna ragione di convocare una riunione straordinaria, notizia anticipata dallo stesso Ferreri al Wall Street Journal. Troviamo esponenti che possono essere definiti vicini al centrosinistra come Paolo Laterza della onomima casa editrice, Stefano Fossati, imprenditore bolognese della cerchia del Mulino, o Ignazio Musu, arrivato da soli due mesi, docente a Ca’ Foscari, ex consigliere comunale della Margherita molto apprezzato dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Ma ci sono anche personalità vicine al centrodestra come l’armatore Giovanni Montanari presidente del porto di Ancona o Gavino Pirri, tributarista sindaco della società che gestisce l’aeroporto di Cagliari e membro della Confindustria locale. A loro è affidata la tutela della autonomia della banca centrale. D’intesa con il Governatore, ça va sans dire.

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